COSA SUCCEDERA’ IN EUROPA?

Le recentissime elezioni europee sembrano aver scatenato un vero putiferio nelle cancellerie europee , con conseguenti reazioni a catena in Francia ed in Germania che hanno portato addirittura in Francia allo scioglimento dell’Assemblea e all’indizione di nuove elezioni legislative a Luglio.

Il PPE tiene, i socialdemocratici arretrano in quasi tutto il Continente e la destra estrema avanza nei principali paesi europei.

In Italia , l’indiscutibile affermazione della Meloni, unico caso di Premier in carica premiato dal risultato elettorale , pone l’accento sulla possibilita’ di un accordo tra il PPE e la destra a trazione europea che FDI è riuscita a porre come elemento distintivo rispetto ad altre formazioni di destra del Vecchio continente.

Tralasciando l’AFD in Germania e partiti similari, fortemente ancorati ad una retorica antieuropea e russofila, resta l’arduo compito di mettere insieme una maggioranza che esprima al Parlamento europeo una possibile coalizione alternativa all’alleanza conservatori/ socialdemocratici che ha diretto e gestito per decenni il Parlamento.

Su questo punto pesera’ molto quanto succedera’ all’interno del Rassemblement National francese e soprattutto quanto il Presidente Bardella seguira’ le orme della Meloni sul versante francese, magari con un’inedita alleanza con i repubblicani alle prossime elezioni francesi..

Ma la partita vera’ si giochera’ sul rinnovo dei vertici della Commissione europea , nominati dal Consiglio,il quale comunque dipende dalle scelte dei Governi degli Stati membri che ovviamente risentono, per ora di maggioranze elette dalle elezioni politiche nazionali.

Non ci stupiremmo se ci fosse una riconferma della Von Der Leyen, con qualche Commissario italiano di prestigio internazionale . Sicuramente l’Italia potra’ giocare un ruolo nel futuro dell’Europa , se sapra’ giocare bene le sue carte , ma soprattutto l’industria italiana ed europea potra’ beneficiare di un rinnovato slancio , se si sapranno cogliere i recenti messaggi di cambio di passo rispetto ad una maggiore “integrazione europea” che sono arrivati da piu’ parti in questi ultimi mesi.

REDAZIONE KULTURAEUROPA

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *