“Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta.”

Dante, Purgatorio – canto I, vv. 71-72

Restare ancorati agli ingannevoli principi della δημοκρατία, (demokratia), ovvero, lo strapotere del demos, non farà di noi degli uomini liberi. La libertà è una cosa troppo seria per essere realmente compresa da libertari, liberali e progessisti che tramite un processo di appropriazione culturale e di mistificazione del termine, sono riusciti a farlo proprio, sconnettendo il suddetto termine dalla concezione originaria, trascendente e universale. In effetti, libero è colui che segue la rotta, libero è colui che, non incatenato dai bisogni e dalle pulsioni ha la capacità di esercitare il ruolo che la natura gli ha conferito nel miglior modo possibile, a fin di Bene.
Nel tempo del buio e del caos bisogna sapere che chi dice di amare la Libertà spesso tende a strumenti manipolatori per rendere noi tutti schiavi e la conoscenza è il presupposto fondamentale per combattere. Essere liberi non significa essere dei consumatori con codici a barre, significa tutelare l’identità in tutte le sue forme. Questa è la cosa più preziosa. Come scriveva la poetessa greca Saffo, la cosa più bella è ciò che si ama, e l’identità per gli uomini, di tipo nazionale, religioso, familiare definisce ciò che loro sono, quindi ciò che loro amano, perché il presupposto dell’amare, come di qualsiasi azione umana, la condicio sine qua non, è l’Essere.

GABRIELE SCIARRATTA

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