Analogie tra il mondo umano e il mondo animale

È uso popolare associare il nome di animali striscianti e turpi a uomini moralmente infimi, deviati, indecenti e repulsivi.
Quante volte nel verbo e nella parlata comune, si sente ripetere questa espressione?
Sei un verme”. Ciò che ci viene da pensare è un uomo che sente solo il richiamo della terra e della materia, cosa che lo rende infido, spietato e vile, in quanto, pur di raggiungere il proprio scopo, è disposto a tutto.
Ed è qui che si rende necessaria la ricerca; bisogna comprendere la provenienza di tali modi di dire, che sono diventati dei veri e propri cliché di uso comune per aggettivare alcune persone.
Gli animali che vivono a stretto contatto con la terra, quali insetti, vermi, rettili, roditori etc nell’immaginario collettivo sono esseri spesso ripugnanti e perciò detestati, che ci trasmettono un senso di impurità tale da portarci alla nausea.
Un immaginario collettivo che nasce dallo stretto legame che quest’ultimi hanno con la terra, una terra che li rende sfigurati e deformi; dalle malattie che essi portano, dal pericolo per l’uomo. Questi sono animali in cui la funzione biologica è prevalente e quella animica è estremamente flebile, differentemente da animali che sono dotati del sentimento, come per esempio mammiferi e volatili, che infatti curano la prole, hanno un forte istinto gregario e sono da sempre gli animali più legati all’uomo e più ammirati.
In cosa troviamo l’analogia tra un verme ed un uomo degenerato del nostro tempo?
La troviamo nel richiamo alla terra, alla materia, agli istinti, all’appiattimento, all’orizzontalità, tutti concetti che ad un uomo che non si sofferma alla sola sfera materiale e che va oltre, riconoscendo la verticalità, non possono essergli accostati.
Gli europei, dotati di spirito, si sono sempre distinti nel distacco dalla materia e tramite una determinata gerarchia nel plasmarla , rendendosi partecipi della creazione insieme al divino. Nei tempi moderni degenerati, però, spesso i richiami tellurici prendono il sopravvento, facendo dell’istinto l’unica via percorribile.
È nella sola ricerca della verticalità la nostra via per la salvezza.

GABRIELE SCIARRATTA

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